The Last of Us 2: gameplay + commento di Neil Druckmann allo State of Play

The Last of Us 2: PS Vita

Il realismo delle animazioni e la crudezza dell'omicidio per mostrare il nuovo volto di Ellie.

Lo State of Play esordisce con il commento appassionato di Neil Druckmann intorno al gioco e ad alcune sue meccaniche ludiche e narrative. Poi tocca a una sequenza in-game dove The Last of Us 2 mostra i muscoli con 10 minuti di gameplay fluido, dinamico, "aperto".

Il primo impatto è dirompente: mai viste animazioni così fluide e realistiche in un videogioco. Forse addirittura migliori che in quella già stupefacente demo dell'E3 2018. Si nota subito una suprema cura dei dettagli: in ogni minimo gesto o movimento, dalle dita delle mani alle smorfie facciali, che ha del maniacale. Tutto ha uno scopo preciso, lampante, e non è quello di colpire lo sguardo dello spettatore-giocatore, ma piuttosto di oltrepassarlo, colpendo molto più in profondità. The Last of Us Parte II potrebbe rivelarsi un gioco pesante, pesantissimo da affrontare, e non parlo del livello di difficoltà, ma del livello psicologico-emotivo.

La storia di Ellie è una storia di vendetta, benché Neil Druckmann utilizzi la parola "justice" (giustizia) per descrivere il percorso della protagonista. La principale dissonanza emotiva sarà proprio questa: indossare i panni di Ellie e riuscire a percepire il mondo coi suoi occhi, con tutte le conseguenze psicologiche che deriveranno dalle "nostre" azioni.

La componente narrativa, per stessa ammissione di Druckmann e Naughty Dog, sarà la parte centrale dell'esperienza. Dar fuoco ai cani, uccidere a sangue freddo le persone assistendo ad animazioni che si prendono il tempo necessario per farti percepire la crudezza dell'omicidio, quali conseguenze avranno sulla psiche di Ellie? E quali sulla nostra visione dell'innocente bambina che avevano imparato ad amare nel primo capitolo di The Last of Us?

Per saperlo dovremo aspettare il 19 giugno 2020, data di uscita dell'esclusiva PS4.