Shenmue I e II sono i remake di cui tutti noi abbiamo bisogno

Shenmue artwork

Come le migliori opere d'arte, Shenmue merita di essere restaurato per rendere onore alla storia.

Per chi lo ha vissuto: è un ricordo che mozza il fiato. Ma purtroppo a molti millennials il nome "Shenmue" non dice moltissimo. Innanzitutto perché il primo capitolo dell'action adventure di ruolo ideato da Yu Suzuki venne pubblicato in esclusiva su SEGA Dreamcast, console che soprattutto in Europa e Italia non ebbe il successo sperato, pur essendo la prima console a 128 bit di sesta generazione ad approdare sul mercato con largo anticipo.

Dreamcast può essere oggi rappresentato come la lattescente pietra tombale per SEGA, colei che insieme a Nintendo aveva ereditato il pesante fardello dell'esser console videoludica subito dopo la crisi e il fallimento dell'americana Atari, portando nella terra del Sol Levante il primato del mercato globale dei videogiochi.

Screenshot di Shenmue per SEGA Dreamcast

Ma più dei tanti Soul Calibur, Jet Set Radio o Resident Evil Code: Veronica pubblicati su Dreamcast, nessuno come Shenmue è rappresentativo dei cambiamenti e delle trasformazioni che stavano stravolgendo il panorama delle console e dei videogiochi in quel periodo. Ed è iconico che il gioco fu collocato sugli scaffali proprio a cavallo tra il 1999 e il 2000, non solo perché si trattava del primo open world di stampo moderno della storia, avanguardistico nell'introduzione di alcune caratteristiche utilizzate ancora oggi come i QTE (Quick Time Event), il ciclo giorno/notte con lo scorrere del tempo e il montaggio di stampo cinematografico, ma anche nella profondità della storia che raccontava, che oggi potremmo rileggere come una metafora del passaggio transgenerazionale dai "vecchi" videogiochi e videogiocatori del XX secolo nel temuto quanto atteso nuovo millennio.

Shenmue è stato un portale spaziotemporale

I fortunati che all'epoca acquistarono e giocarono fino in fondo Shenmue, poterono guardare attraverso una sfera di cristallo, scaraventati più o meno consapevolmente attraverso un tunnel spaziotemporale direttamente collegato con il futuro dei videogiochi. Ed è per questo che Shenmue è il remake di cui abbiamo bisogno, un remake molto importante per tutti: vecchie e nuove leve di videogiocatori. Sarebbe una possibilità unica per chi, con qualche anno di troppo sulle spalle, prova un brivido a riguardarsi nei tanti ritratti di Dorian Gray disseminati nelle opere del passato, per riscoprire "come eravamo", ma anche come saremmo potuti essere. Per chi è più giovane, per poter udire sempre più chiara la voce di un'epoca, per certi versi passata, ma della quale l'eco subliminale risuona ancora oggi, se sappiamo ascoltare.

I rumor, prima alimentati dalle dichiarazioni del community manager di SEGA: Dan Sheridan, che affermò "vorremmo far uscire Shenmue I e II HD, ma non è facile fare un porting per l'attuale generazione mantenendo la stessa qualità degli originali", e poi rafforzati dalla registrazione da parte di SEGA dei domini ShenmueRemastered.com e ShenmueHD.com, bastano e avanzano per sperare che il sogno possa tramutarsi in realtà.

La trilogia meritava di essere portata a compimento, e grazie alla campagna Kickstarter lanciata durante la conferenza Sony, in quell'E3 2015 che forse passerà alla storia come il più glorioso di tutti i tempi, così accadrà. Dio sia lodato; e se volete lodare il Sole, tanto meglio: accomodatevi e pregate!