No Man's Sky ha cambiato la percezione dell'hype nei videogiochi

No Man's Sky Main Art

L'industria videoludica e gli appassionati di videogiochi sono ormai segnati per sempre.

No Man's Sky ha cambiato il modo di vedere i videogiochi influendo pesantemente sulla percezione di giocatori, osservatori e veterani dell'industria videoludica. La parola "Hype" dopo la pubblicazione dell'action survival fantascientifico realizzato dello studio britannico Hello Games ha assunto un nuovo e forse meno potente significato.

I giocatori sembrano sempre più reticenti a fidarsi dei filmati di presentazione in CGI e molte testate giornalistiche consigliano sempre più vivamente ai lettori di non acquistare al day one e non preordinare i giochi per evitare brutte sorprese.

Effettivamente l'avventura di No Man's Sky sul mercato videoludico può essere riassunta come una grande bolla dei tulipani. Accompagnato prima dell'uscita da un buzz mediatico fuori dal comune e trascinato da un mirabolante trailer di jurassicparkiana memoria, fatto di creature straordinarie e miliardi di pianeti da esplorare all'interno di un universo procedurale virtualmente illimitato, vinse il premio come gioco più atteso dell'anno ai Game Awards 2015 condotti da Geoff Keighley.

Tutti gli insidiosi ostacoli trovati lungo il cammino furono superati: l'inondazione di Natale 2013 che distrusse gran parte del materiale del team, le minacce di morte ricevute nel 2015 dopo aver annunciato il rinvio del gioco al 2016, le accuse di infrazione di brevetto per l'algoritmo procedurale da parte di Genicap e la folle causa contro Microsoft per l'utilizzo della parola "Sky" nel nome del gioco; tutti.

Intanto il gioco prendeva forma e l'iconica foto dell'entrata in fase gold sembrava un apostrofo rosa tra le parole man e sky. I ragazzi di Hello Games non potevano sapere che di lì a poco sarebbero diventati oggetto di scherno da parte del web, preda dei meme più vari e disparati, in particolare l'ambigua figura di Sean Murray, project manager del gioco.

No Man's Sky completato: la storica foto di Sean Murray insieme al team di Hello Games

Le polemiche sul multiplayer con tanto di bollino eliminato di soppiatto non riuscirono a frenare le vendite del lancio. A poche ore dall'uscita, il gioco era già diventato uno dei maggiori successi di sempre su console e PC, incassando milioni e milioni di dollari. Su Steam balzò subito in cima alla classifica dei più giocati con oltre 200 mila giocatori contemporanei. Purtroppo quel primato fu accompagnato da un altro record: quello delle recensioni negative. Il gioco girava malissimo su PC e gli utenti esigevano il rimborso.

La parabola discendente era cominciata. Ci si stava accorgendo che, sia dal punto di vista tecnico che creativo, il gioco non aveva mantenuto le promesse. L'hype si stava disciogliendo come neve al sole e la serie di fallimenti, per quanto Hello Games tentasse di metterci una pezza, sembrava impossibile da frenare. Dopo sole due settimane il titolo perse il 90% dei suoi giocatori.

Grafico degli utenti di No Man's Sky

A settembre 2016 arrivarono le accuse per pubblicità fraudolenta a causa di trailer e screenshot non realistici, i quali costrinsero Valve a fermare le immagini ingannevoli su Steam e consentire solo screenshot in-game. Durante le nomination dei Game Awards 2016, il conduttore e ideatore Geoff Keighley affermò che l'evento avrebbe avuto più gameplay e meno computer grafica da mostrare proprio a causa di questa vicenda.

Tutti gli operatori e gli appassionati del settore sembrano essere stati segnati nel profondo da questa esperienza. Che si sia trattato di un male necessario per costringere l'utente medio ad acquisire consapevolezza, a concentrarsi più sulla sostanza digitale, quella narrativa, artistica, emozionale, talvolta del tutto palpabile della quale i videogiochi sono fatti invece di farsi accecare soltanto dai segnali di fumo del marketing?

Spero di sì. Indipendentemente dalle qualità del gioco in questione o di qualsiasi altro gioco sul mercato. Dobbiamo solo sperare che non diventi tutto un burlesco, così come pare esser diventato per Hello Games, che pian piano scompare senza lasciar traccia per poi riapparire con un guizzo su Twitter: "No Man's Sky è stato uno sbaglio". Cosa? Non è successo nulla, parola di Sean Murray: solo un attacco hacker ormai sventato. Certo, come no. Era il 28 ottobre 2016, dopo di quell'evento paranormale solo un altro silenzio assordante.

Un silenzio che viene di tanto in tanto attenuato dalle notizie dei marinai che abbandonano la nave che affonda. Intanto, ecco quanto desolati appaiono gli studi di Hello Games in una foto scattata a ottobre: solo un ufficio abbandonato.

Un po' come la vicenda di 22can e Godus di Peter Molyneux, cautamente tornato sulle scene con The Trail. E Godus? "Niente da vedere", calate il sipario: al prossimo spettacolo.

Studi di Hello Games abbandonati Gli studi abbandonati di Hello Games al 79 di Walnut Tree Close, Guildford (UK).