Deus Ex: Mankind Divided - recensione

L'umanità è divisa

Frammenti perduti di memoria, lacrime e sangue color olio lubrificante degli innesti elettro-meccanici, uomini e donne in crisi d'astinenza da Neuropozina, reietti sballati di Neon alla deriva nei sobborghi di una Praga intollerante verso il nuovo nemico della società, il "diverso": il potenziato.

Profezie transumaniste

Siamo nell'anno 2029, sono passati 2 anni dagli eventi di Deus Ex: Human Revolution ma il pericolo è più reale che mai; dopo la strage omicida indotta, la gente ha paura di chi possiede caratteristiche fuori dal comune, degli attentati di gruppi terroristi di potenziati, ovvero coloro che hanno fuso la propria carne umana a circuiti integrati e ingranaggi d'acciaio, scientemente o meno, per necessità o meno, non ha molta importanza.

Lo scenario cyber-punk inquadrato da Deus Ex: Mankind Divided è preciso, affascinante quanto deprimente e miserabile, del tutto reale, solido come l'onnipresente metallo delle armi e dei potenziamenti. Adam Jensen, ex-agente della polizia di Detroid ed ex-capo della sicurezza delle industrie Sarif, ora lavora a tempo pieno per un'unità speciale dell'Interpol, la Task Force 29, ma i suoi ricordi successivi agli eventi di Panchaea sono sbiaditi, confusi. Dovrà faticare per rimettere insieme i pezzi della sua memoria sullo sfondo di intolleranze civili e complotti internazionali ancora tutti da definire.

La messa in scena di Human Revolution, e ancor prima dell'originale Deus Ex firmato da Warren Spector e Ion Storm nel 2000, viene rispettato, trasportandoci direttamente all'interno di un romanzo di Gibson, padre della letteratura del genere, dunque di film cult come "Johnny Mnemonic" e "Blade Runner", ma anche di navigare fisicamente all'interno del cyberspazio come ne "Il tagliaerbe" e "Tron" attraverso la nuova modalità Breach.

Ciò che non bisogna scordare, è che il mondo immaginario di Deus Ex è tutt'altro che irreale o impossibile da realizzare e potrebbe essere, non soltanto concreto, ma molto più vicino all'applicazione reale di quanto avessimo mai potuto immaginare.

Gli ultimi anni sono stati densi di eventi relativi ai progressi della robotica e degli studi sull'intelligenza artificiale, tanto da attirare l'attenzione e i moniti di personaggi eminenti come Bill Gates e Stephen Hawkins, seriamente preoccupati del futuro della razza umana.

Raymond Kurzweil, autore del chiacchierato libro "La singolarità è vicina", che profetizza la nascita dell'intelligenza artificiale auto-cosciente entro la prima metà di questo secolo, preannunzia l'imminente arrivo delle nano-tecnologie affermando: "Nel 2030 diventermo ibridi umani/robot connessi al cloud".

Già ora la comodità degli strumenti messi a disposizione dalla scienza e dalla tecnica, nonché l'ossessiva dipendenza da smartphone, internet e da tutte le varie branche e sfumature della tecnologia moderna, è talmente forte da averci trasformato, non ancora fisicamente, ma cerebralmente, nelle nostre abitudini quotidiane, nelle nostre passioni, tanto da aver cambiato totalmente il nostro stile di vita, anni luce diverso da quello dei nostri padri e dei nostri nonni, ormai interamente dipendente dalla tecnologia che ci circonda. Il prossimo passo non sarà che una conseguenza inevitabile...

Ritorno al futuro, anzi, al passato

Mankind Divided scava a fondo, ma la sua profondità non si raggiunge seguendo la trama principale, che non giunge a una vera e propria conclusione e, anzi, solleva tutta una serie di nuovi interrogativi da svelare, si cela invece nei sobborghi di Praga, nelle fogne abitate dai relitti della società, nelle storie di uomini allo sbando, di cittadini affranti dal terrorismo psico-fisico di nuove sette, religiose, politiche ed economiche, dai soprusi del controllo mediatico delle informazioni e dalle violenze operate dalle forze dell'ordine, in piena legalità e diritto democratico.

Chi ha giocato anche a quell'immenso capolavoro che era Deus Ex, si sentirà a casa come non mai, ascoltando le vicende del Collettivo Juggernaut, un gruppo di hacker e hacktivisti guidato da Janus, nome in codice di un nuovo (anzi vecchio, visto che si tratta di un prequel) criptico Daedalus; scoprendo nuovi dettagli su chi si cela dietro agli Illuminati, e non soltanto.

Lo scenario è decadente più che cospirativo, lontano dall'utopica società mostrata in Human Revolution. Anche i colori sono diversi, grigi e cupi, pienamente contrastanti con l'argento intinto nell'oro del predecessore. Il gameplay, invece, è molto simile ma arricchito di nuove possibilità. Respireremo l'odore di un gioco aperto, dotato di una più ampia libertà d'approccio verso obiettivi da completare e situazioni da affrontare, sintomo di un level design eccezionale e curato nei minimi dettagli.

In Mankind Divided c'è più scelta, più interattività, più rilevanza verso i rami che sceglieremo per potenziare per il nostro alter ego, il quale può essere plasmato come tank mortale e spietato, ninja invisibile e letale o hacker iper-tecnologico. Una combinazione delle ultime due possibilità è probabilmente quella più indicata e naturale da seguire, essendo la struttura action del gioco ancora un po' troppo rigida, basti pensare alle animazioni degli atterramenti che, identicamente a quanto accadeva in Human Revolution, spezzano il ritmo ogni qual volta vengono eseguiti.

Il sistema di coperture e i controlli sono generalmente migliorati. Questo, insieme alla grande intuitività e alla completezza dell'HUD e del sistema di realtà aumentata, come pure le grandi possibilità offerte dall'hacking a distanza (che permette di disattivare telecamere di sicurezza, torrette, robot e droni) e dall'impianto Tesla, installabile nel braccio di Adam e dotato di proietti a impulsi elettromagnetici (EMP), favoriscono decisamente la scelta di un'esperienza orientata verso lo stealth. Da questo punto di vista, chi non ha mai provato Deus Ex ma ha giocato a Dishonored, resterà soddisfatto. Questo approccio favorisce inoltre la possibilità di svelare ulteriori dettagli della trama e del mondo di gioco, storie di vita vissuta che si celano nei palmari e computer disseminati un po' ovunque, parlando con le persone per le strade, nei bar o nei negozi, oppure acquistando informazioni nei vicoli malfamati, magari da venditori in cerca di una dose illegale di Neuropozina.

Per fortuna, le tante armi modificabili e i nuovi letali potenziamenti d'assalto (dei quali, però, non potremo abusare, pena il surriscaldamento del sistema interno di Adam), come le Nano-Lame, la corazza Titan e una specie di bullet-time à la Max Payne, rendono l'esperienza action varia e abbastanza godibile.

La possibilità di avvicinare le missioni in tantissimi modi diversi, tutti molto eccitanti da provare, rende il gameplay estremamente dinamico e incide direttamente all'interno del mondo di gioco e sulla stessa trama principale, che mette a disposizione tre differenti finali, conseguenza delle nostre scelte e del modo in cui decideremo di approcciare il gioco. Peccato per l'intelligenza artificiale dei nemici non all'altezza.

Conclusioni

In definitiva, Deus Ex: Mankind Divided è un acquisto obbligato per tutti gli amanti dello sci-fi ad ambientazione cyber-punk. Gli appassionati della serie non resteranno delusi e tutti gli altri dovrebbero affrettarsi a recuperare l'intera saga in toto per catapultarsi all'interno delle vicende di Deus Ex, quantomeno come addestramento propedeutico ad un'eventuale virata della nostra razza verso l'ibrido umano-robot. Gli elementi RPG, presenti ma non eccessivamente ingombranti, rendono il gioco fruibile anche agli appassionati di giochi dal piglio più action, seppure il suo habitat naturale non sia evidentemente quello, bensì quello di uno strategico stealth con tante sorprese e opportunità da scoprire ed esplorare.

Ho giocato Mankind Divided nella sua versione PC, completandolo quasi al 100% dopo circa 50 ore e svolgendo tutte le missioni secondarie a disposizione, ricaricando talvolta i salvataggi di alcune missioni chiave per rigiocarle e testarne la validità utilizzando differenti approcci. Per maggiori informazioni sul sistema di valutazione di Gameplay.it cliccate qui.