Nintendo Switch: perché non sono state svelate le caratteristiche hardware?

Cosa si nasconde nelle specifiche tecniche di Switch? Nvidia Tegra Maxwell o Pascal? A quale fetta di mercato vuole rivolgersi la console?

Tutti i discorsi sull'hardware di Nintendo Switch sono al momento molto fumosi non essendo ancora state svelate ufficialmente le specifiche tecniche definitive. Sappiamo direttamente da Nvidia che l'architettura di Switch sarà Tegra, ma di che tipo? Il superato ma collaudato Maxwell, il nuovo e più performante Pascal o un chipset personalizzato? Ma la vera domanda è: perché Nintendo non ha ancora rivelato dettagli precisi a riguardo?

I dati concreti in nostro possesso, come la durata della batteria di 3 ore in-game e le prestazioni con Zelda: Breath of the Wild: 720p@30 in modalità portable e 900p@30 in modalità casalinga, indicano delle performance non proprio esaltanti.

Nintendo Switch: Joy-Con colorati collegati al Joy-Con Grip

Le interessanti novità tecnologiche di Switch

La presentazione ufficiale ha messo tanta carne al fuoco, mostrandoci una console concettualmente e tecnologicamente ancor più all'avanguardia di come avevamo immaginato inizialmente. Non soltanto l'interessante equilibrio di eleganza e praticità, perfetto per chi si trova spesso fuori casa e abbinerà la portabilità dei giochi alla comodità del divano, ma anche inattese implementazioni tecnologiche.

A cominciare dai Joy-Con, dotati di sensori di movimento, vibrazione, una camera IR capace di leggere forma, movimento e distanza degli oggetti che ha di fronte, nonché il feedback "HD Rumble", come l'ha battezzato Nintendo, che consente di "percepire" il Joy-Con come se contenesse liquidi o corpi estranei all'interno, e che reagisce a seconda di come si inclina o manipola il mini joypad. Abbiamo visto alcune applicazioni pratiche: durante la presentazione, dove si simulava un bicchiere contenente dei cubetti di ghiaccio, oppure osservando il minigioco dove bisogna indovinare quante "palline" sono virtualmente contenute al suo interno.

E poi, come descrivere la dirompete eccitazione di poter mungere una mucca?

Restano dei dubbi: come saranno utilizzate queste caratteristiche in futuro? Verranno sfruttate dalle terze parti o resteranno nel cestone dei giocattoli, attorcigliate attorno al modello dei casual games marchiati Nintendo?

Il display touch di Switch: un asso nella manica?

Cosa dire poi dello schermo del tablet (che dovremmo cominciare a considerare "la console" vera e propria) da 6.2 pollici con risoluzione massima di 720p e display capacitivo multi-touch. Un altro dubbio sorge spontaneo considerando quest'ultima caratteristica: avete notato che non è stato mostrato alcun tipo di utilizzo touch?

Caratteristica aggiunta all'ultimo momento o asso occultato nella manica di Nintendo? Fermiamoci un attimo a pensare. D'accordo, Nintendo definisce Switch una (cito testualmente) "console da casa portatile", ma nel cuore di panna della sua concettualità, potrebbe celarsi una volontà unificante, quella di coniugare tutto il mercato Nintendo, portatile e casalingo, in una sola macchina. Da questo punto di vista, dovremmo guardare a Switch non soltanto come l'erede di Wii o Wii U, ma anche di 3DS.

Grazie alla versatilità della console e dei nuovi Joy-Con, ci sono una miriade di potenziali utilizzi da sperimentare. Se ci mettiamo anche la presenza del touch screen, ecco che le possibilità si ampliano ulteriormente, aprendo uno scenario di utilizzi in modalità portable-only: applicazioni e giochi, magari porting di software per smartphone.

Nintendo ha già detto chiaramente: 3DS e Switch coesisteranno a lungo.

Nintendo Switch con Joy-Con colorati: in modalità portatile come 3DS

Cosa significa? Che potrebbe non uscire mai un "4DS". Perché? Perché il mercato mobile in forte aumento abbinato alle previsioni di crescita degli analisti sempre maggiori negli anni a venire, sta assottigliando sempre più la fetta di mercato dei device gaming-only.

Questa incombenza è accompagnata dalla necessità di trovare una formula che possa funzionare in ambito casalingo, ma che non può e forse neanche vuole, entrare in diretta competizione con PlayStation e Xbox. Le portable stanno per compiere il loro tempo: Nintendo lo sa e non ha esitato a eseguire, con esito positivo, la mossa ulissiana del "Cavallo di Troia" pubblicando Pokémon GO prima e Super Mario Run poi, al fine di viralizzare i propri brand in quella categoria di mercato, nintendizzando le "nuove leve" dei giovani smartphone-dipendenti attraverso un'esperienza gaming intrigante e di qualità superiore a quella mediamente offerta in quel contesto.

Mescolate un cocktail a base di Wii, aggiungete un bel succo di 3DS, una spruzzatina di Virtual Console (in futuro anche DS?), foglie di Zelda per guarnire e una ciliegina chiamata Mario Odyssey: signore e signori, ecco a voi il gustoso "Play Anywhere" made in Nintendo. €400 alla cassa, prego.