La Gamescom ha ancora senso - opinione

Perché le fiere di videogiochi esistono ancora? Un pensiero in vista della Gamescom 2016.

A circa un mese dall’inizio della Gamescom, fino a poche ore fa non si conoscevano ancora le sembianze della fiera dedicata al mondo dei videogiochi più grande d'Europa. Negli anni l’evento tedesco è stato secondo solo all’E3, non tanto per gli incredibili numeri registrati da entrambe le parti, ma per l’importanza e il richiamo degli annunci delle software house e tutte le aziende coinvolte.

Già durante il periodo dell’E3 2016 si è discusso parecchio sull’utilità della fiera di Los Angeles in un mondo sempre connesso e sul pezzo per quanto riguarda le ultime notizie, e diciamoci la verità: questo tipo di eventi, pur rimanendo un enorme e imponente faro per tutta l’industria, devono cambiare per non cedere il passo e ritrovare lo splendore che li ha contraddistinti in passato, quando era il pubblico a farla da padrone.

La situazione della Gamescom, che per tantissime realtà europee continua comunque ad essere utile sia dal lato dello sviluppo che da quello della copertura mediatica, versava in acque non rassicuranti già lo scorso anno: Sony, infatti, decise di accantonare il classico appuntamento con la sua conferenza di Colonia in favore di un intervento pensato appositamente per Games Week di Parigi, occasione più vicina al Natale.

Scalebound Gamescom 2015 Kamiya sul palco della conferenza Microsoft della Gamescom 2015.

Cambiano gli scenari, cambiano le abitudini: nel 2016 è pressoché impensabile seguire con impegno profuso due fiere così vicine tra di loro come sono in questo momento l’E3 e la Gamescom. Quasi mai si ha la possibilità di mostrare cose nuove o di approfondire dei discorsi che non sottraggano troppo impegno allo sviluppo dei titoli in uscita. Ci aveva provato Microsoft lo scorso anno, riservando uno sguardo alla line-up 2016 durante la sua conferenza teutonica dopo aver approfondito con più attenzione le uscite natalizie in quel di Los Angeles.

Il risultato non sembrava negativo, ma qualcosa dev'essere andato storto, perché proprio ieri il colosso di Redmond ha aperto le danze della Gamescom 2016 annunciando che non terrà alcun media briefing. Ci sarà solo l’occasione per incontrare i giocatori in pellegrinaggio verso la città tedesca con una sontuosa Fan Fest, magari dalle parti del fiume Reno, proprio come accaduto 12 mesi fa. Quello che per Microsoft conta davvero, se non si fosse capito, è coccolare da vicino una community che, durante il resto dell'anno, riesce a raggiungere comodamente standosene a casa.

Non ha tardato più di tanto la risposta di Sony, che per bocca della sua divisione francese si è lasciata sfuggire la conferma del fatto che, sì, anche quest’anno non sarà presente alla Gamescom con una conferenza stampa. All’appello degli assenti manca solo Electronic Arts, l’artefice dell’evento esterno dell’E3 2016 più fumoso di sempre.

Metal Gear Gamescom 2015 Esce sempre un bel gioco immediatamente dopo la Gamescom.

Per il publisher americano quella di Colonia è sempre stata l’occasione utile per strizzare l’occhio agli appassionati del pallone con dettagli sull’annuale appuntamento con FIFA e, in particolare, l’annuncio della demo che da sempre precede il suo arrivo nei negozi. Nel momento in cui vi scrivo, tuttavia, oltre a dei segnali lanciati con un evento programmato su Facebook, EA ancora latita.

Ma fossi in voi non mi preoccuperei più di tanto chiedendomi cosa sta succedendo alle fiere di videogiochi che tanto ci piacciono: semplicemente si stanno evolvendo per far tornare a parlare di sé come succedeva un tempo. Gli addetti ai lavori, escludendo le prove che si svolgono nel misterioso dietro le quinte delle aree business, non hanno quasi più bisogno di queste occasioni per aggiornare il loro pubblico su ciò che accade nel mondo dei "giochini", mentre gli organizzatori delle fiere e i publisher giustamente virano dalle parti degli introiti e l’interesse che conta, ovvero quello del pubblico pagante, l’utente finale che tentano di raggiungere facendo continuamente a spallate con la concorrenza.

Purtroppo sono finiti i tempi della carta stampata. Abbracciando internet e sperando che la Gamescom 2016 mi riservi un’altra pazza demo di Mother Russia Bleeds, non posso fare altro che dirvi: prendete il primo aereo/treno/auto che vi capita e raggiungete Colonia per vivere il Ferragosto videoludico per eccellenza. In qualsiasi caso sarà sempre e comunque un’esperienza irripetibile.