Chris Avellone: da Torment all'accusa di molestie, il crepuscolo di un idolo

Il crepuscolo della carriera di un uomo che ha creato alcuni tra i migliori videogiochi di tutti i tempi.

Da Fallout 2 a Prey, Chris Avellone ha dimostrato di essere uno dei più talentuosi autori/game designer in circolazione. Per me è sempre stato una sorta di figura mitologica, forse perché l'ho conosciuto da ragazzo (a ognuno il suo 'idolo' adolescenziale) e ancora oggi considero il «suo» Planescape: Torment il più grande GDR di sempre.

La sua influenza su di me è stata così grande da aver cambiato per sempre la mia natura di essere umano.

Uno dei temi centrali di Torment è il «peccato». Un viaggio di lacrime e sangue per espiare colpe tanto atroci che una sola vita non potrebbe bastare. Avellone è stato accusato su Twitter di un peccato: molestie sessuali, un'espressione che può essere contornata da varie sfumature e lascia spazio a diverse interpretazioni, ma comunque grave, scatenando reazioni di protesta e il suo allontanamento da importanti progetti a cui stava lavorando (come Bloodlines 2 e Dying Light 2).

Sulla rete, alcuni lo difendono affermando che non ci sono prove a sostegno delle accuse se non qualche (orrenda) frase fuori posto; e senza prove concrete, egli sarebbe in realtà vittima di una pericolosa ingiustizia. Altri dicono che le testimonianze delle vittime, quando si tratta di molestie, sono e debbano essere sufficienti per innescare una reazione. Entrambe le posizioni posseggono una buona dose di ragionevolezza. La legge non può procedere senza prove e si è innocenti fino a prova contraria, ma in molti casi chi subisce molestie non può fornire prove accettabili in tribunale.

Personalmente posso dire di essermi trovato da ambedue le parti della barricata. Ho subito una molestia che, tuttavia, quando accadde non vissi come tale. Essere uomo di fronte a una ragazza che, nonostante sia stata respinta, insiste pesantemente, mi fece sentire come fossi io a sbagliare. Colpevole di non interpretare a dovere l'archetipo maschilista di 'alfa dominante' che la società impone. Un'altra volta fui accusato io. Una persona, che non avevo neanche sfiorato, andava dicendo di aver subito violenze da me.

Nel secondo caso, pensai fosse solo una reazione scomposta e spropositata dovuta a scontri (verbali) che avevamo avuto e in cui fui piuttosto brutale. C'è stato un tempo in cui ero irascibile e scontroso e, troppo spesso, scaricavo le mie frustrazioni sulle persone più vicine a me. Me ne vergogno profondamente. Non abbiate mai paura di vergognarvi, la vergogna è un sentimento che appare solo quando è accompagnato dalla profonda e viscerale rivelazione di essersi comportati come vermi.

Accettare i propri errori e rifiutarli è l'unico modo per innescare un processo reale di cambiamento. Chi fugge dal passato è destinato a incancrenire emotivamente: bisogna guardare in faccia chi eravamo, dritto negli occhi, per capire cosa vogliamo diventare. E sapete chi me lo ha insegnato per primo? Chris Avellone.

In Planescape: Torment combattere è noioso e la Forza non conta niente, cosa all'epoca piuttosto audace e inusuale per un videogioco. L'unico modo per 'vincere' in Torment è potenziare Intelligenza, Saggezza e Carisma, come ognuno di noi dovrebbe fare nella vita. E chi ci ha giocato sa perché virgoletto la parola 'vincere'. Non ci sono vincitori in questa storia, come in molte storie. Solo perdenti.

Hanno perso le ragazze che sono state, o si sono sentite, abusate da Avellone. Ha perso Avellone, la cui carriera si dirige verso il capolinea con inesorabile rapidità. I videogiocatori perdono un autore prezioso, un pioniere coraggioso. Io perdo uno degli ultimi idoli di gioventù che m'era rimasto. Ma forse è un bene, perché come disse un mio maestro del pensiero: «L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?»