Bethesda sbaglia a vendere Skyrim Special Edition a prezzo pieno - opinione

O siamo noi che sbagliamo a scegliere una console invece di un PC per giocare?

Pete Hines, vice Presidente di Bethesda Softworks, in risposta ad alcuni utenti che si lamentavano chiedendogli il perché della scelta di vendere Skyrim Special Edition a prezzo pieno, è arrivato ad affermare su Twitter: "non capisco cosa vogliate. Il gioco costa $60. Compratelo o no... sono i vostri soldi".

Eppure i dubbi degli utenti erano leciti, specialmente considerando che Bethesda ha deciso di rendere l'edizione speciale di Skyrim gratis per gli utenti possessori della Legendary Edition su Steam, già a partire dal primo giorno dell'uscita, ovvero il 28 ottobre 2016.

Il giorno dopo è arrivata un'altra notizia simile, in verità già nell'aria dopo che 2K si era fatta sfuggire una manciata d'immagini sull'argomento; parliamo dell'uscita di BioShock The Collection: una versione remastered dell'intera trilogia di Bioshock.

Puntualmente è arrivato il lieto annuncio per gli utenti PC: BioShock Collection sarà gratis su Steam, almeno per i possessori di una copia digitale dei giochi originali. Decisamente un ottimo affare considerando che, contemporaneamente, il Bioshock Triple Pack è stato in offerta a poco più di €10 su Steam in occasione dei Saldi Estivi.

Sicuramente molti avranno approfittato di questa tornata di saldi per acquistare il pacchetto adesso per poi ricevere la versione Collection il giorno dell'uscita, prevista per il 16 settembre 2016. Identica situazione per la versione "Legendary", che su Steam corrisponde al pacchetto compresivo di tutti i DLC pubblicati.

Perché Skyrim Special Edition non è gratis su console ma viene regalato su Steam?

Pete Hines ha tranquillamente risposto che per lui non c'è nulla di sbagliato: "dato che su PC queste migliorie esistono già grazie alla community dei modder (anzi, come vedremo sono superiori ndR), non avrebbe senso rendere a pagamento questa versione del gioco".

Qualcuno potrebbe interpretare queste affermazioni leggendole come un "gli utenti console sono dei polli, quindi perché non approfittare dell'occasione per spennarli?".

Certo, sviluppare per console, vale a dire Xbox One e PlayStation 4, non è certamente facile come sviluppare su PC: è evidente (anche se qualcuno direbbe l'opposto). Questo significa che sono stati messi in campo degli investimenti per dare vita a questa remastered. Ma perché, di grazia, non rendere disponibili perlomeno degli sconti speciali per i possessori delle versioni Xbox 360 e PS3? Perché "punire" gli acquirenti che hanno già pagato per l'acquisto dello stesso identico gioco in un'altra versione e sono impossibilitati a giocarlo a causa di limitazioni e incompatibilità, del tutto indipendenti dalla loro volontà, che le console si portano dietro? Se questi giocatori amanti del franchise volessero continuare a supportare Bethesda rigiocando Skyrim ancora una volta in versione graficamente più godibile, saranno costretti a pagare nuovamente il gioco a prezzo pieno.

A questa beffa va ad aggiungersi la prova effettuata da Digital Foundry sulla Special Edition per console, messa a confronto con la versione PC originale "maxata". Ebbene, è emerso che non soltanto la versione Special Edition sarà venduta a prezzo pieno, ma che è addirittura di gran lunga inferiore alla versione PC liscia già disponibile, se si considera l'installazione di una manciata di mod aggiuntive disponibili gratuitamente su internet.

PC vs console: Houston, abbiamo un problema

Questa disomogeneità di trattamento "economico" va ad accentuare ancora di più quella disparità prestazionale rispetto al PC parecchio sentita in questa generazione e definitivamente ammessa da Sony, che infatti si prepara all'immissione sul mercato di PlayStation Neo, ma soprattutto da Microsoft, in procinto di lanciare Project Scorpio, una console tutta nuova con potenzialità 4K e capace di non sfigurare contro i PC della corrente generazione. Sono proprio i PC più moderni, dopo l'avvento sul mercato delle GPU NVIDIA GTX serie 1000 e della serie RX 400 di AMD, che stanno alzando l'asticella delle prestazioni grafiche troppo in alto perché PS4 e Xbox One possano restare al passo. Per non parlare dell'arrivo della VR.

Non passa giorno, dunque, che non diventino sempre più evidenti i vantaggi di abbracciare una politica di tipo Xbox Play Anywhere, annunciata all'E3 2016 e portata avanti da Microsoft. Il claim è chiaro: "the future of gaming beyond console generations and without boundaries", l'obiettivo cristallino: unificare PC e console.

Stiamo parlando di cancellare definitivamente la barriera che separa il mondo dei PC dal mondo delle console, già assottigliatasi parecchio durante l'ultima generazione. Non è una novità, infatti, che "sotto la scocca" Xbox One e PlayStation 4 siano in realtà dei PC compatti di fascia bassa basati su architettura AMD x64.

Abbattere questa barriera, ormai soprattutto ideologica, significa rendere più facile ed economico il lavoro degli sviluppatori. Significa retrocompatibilità virtualmente totale.

Se le console abbracciassero finalmente la filosofia che vive nella carne e nelle ossa del PC gaming, e che non vuole assolutamente sentir parlare di patch e mod a pagamento, non sarebbe forse un bene per tutti? A tal proposito è iconica la reazione degli utenti Steam quando Valve tentò di imporre le mod a pagamento proprio per Skyrim. Perché di questo si tratta: mod a pagamento. Una lezione che Bethesda ha imparato molto bene; un errore che su PC non ha alcuna intenzione di commettere.

Per quanto riguarda i giocatori console invece? Beh, se la sono cercata, no?