Shenmue III: diario di sviluppo - costruire una storia

Yu Suzuki

Il papà di Shenmue ci parla delle differenze tra la narrativa videoludica e quella cinematografica.

Nel nuovo Developer Diary di Shenmue III, Yu Suzuki ha provato a rispondere a una domanda sempre molto interessante per gli appassionati del medium: "Che differenza c'è fra le storie nei videogiochi e le storie nelle altre forme di intrattenimento?". Il papà di Shenmue e di tanti capolavori SEGA che hanno fatto la storia dei videogiochi, ha messo a confronto le storie dei videogiochi ai film che "sono anche il miglior paragone coi videogiochi in termini di cinematografia", cogliendo inoltre un punto cruciale della questione sulle divergenze tra i due media: "la differenza più grande è che i tempi di gioco differiscono a seconda del giocatore. Diversamente dai videogiochi, nei film gli eventi scorrono secondo un piano lineare, con un inizio preciso e una fine precisa", ha affermato l'autore giapponese. "Quando giochi da un paio d'ore, normalmente ricordi tutto ciò che è accaduto in-game, ma quando giochi da 100 ore, è facile dimenticare ciò che è successo nelle fasi iniziali".

Suzuki fa anche notare che nei videogiochi lunghi è molto importante diversificare tematiche e attività da portare avanti, soprattutto perché i giocatori si annoierebbero facilmente se per 30 ore di gioco il tema fosse sempre lo stesso: una storia d'amore ad esempio. "Nel caso di Shenmue, è sempre stata un'avventura sul Kung-fu, poi comincia l'interazione tra il protagonista e Shenhua. È importante e complesso saper mixare bene i vari temi di un gioco, quali nuovi temi introdurre, quali portare al punto di climax e quali a conclusione".

Yu Suzuki, che è maestro di narrativa videoludica, cita, anche se soltanto sfiorandola, un'altra caratteristica importantissima, di quelle che a mio avviso può trasformare quello che è un buon videogioco in un capolavoro. "L'interattività dell'audio, degli elementi visuali e della storia è la chiave". Certo, perché come al cinema, nei videogiochi anche la colonna sonora e tutti gli elementi visuali e decorativi contribuiscono a narrare la storia o approfondirne dettagli. Questi elementi, che nei film sono statici, nei videogiochi possono acquistare una profondità dimensionale aggiuntiva donata dall'interattiva che possiamo avere con essi in prima persona.

L'intervista si conclude con un siparietto nel quale viene citata la "Sword of the Seven Stars" che appare nella fase finale di Shenmue II e che, com'è semplice immaginare, tornerà a fare la sua apparizione in Shenmue III. Non vediamo l'ora.