"I videogiochi sono sport" e potrebbero diventare disciplina olimpica

Esports Olympic Joypad

Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) apre agli E-Sport. Se ne riparlerà dopo Tokyo 2020.

Durante uno dei mesi più ricchi della storia per gli appassionati di videogiochi (Mario Odyssey, AC Origins, Wolfenstein 2, GT Sport e tanti altri titoli...), il Comitato Olimpico Internazionale sdogana definitivamente gli E-Sport affermando che "I videogiochi sono sport" e aprendo alla possibilità di aggiungerli come disciplina sportiva ufficiale per le future olimpiadi (ma soltanto dopo Tokyo 2020).

➤ Della crescita degli E-Sport negli ultimi anni avevamo già parlato.

Si tratta di un vero e proprio business su larga scala con fortissime previsioni di crescita nei prossimi anni. Ma il percorso per accendere una fiamma olimpica virtuale è ancora lungo. Bisognerà "dialogare con l'industria dei videogiochi" per rispettare le norme del comitato olimpico: come regolare il flusso delle scommesse o impedire la manipolazione dei risultati, visto che, almeno per il momento, le piattaforme più comuni per il gioco multiplayer online appartengono tutte a società private, pensiamo a Battle.Net e Steam.

Da un po' di tempo ormai, appare chiaro il tentativo dei big di spingere il mercato dei videogiochi verso multiplayer online ed E-Sport competitivi. Il timore che tutto questo possa portare a un graduale declino e/o ridimensionamento degli investimenti sui videogiochi single player AAA (più costosi che in passato e complessivamente meno remunerativi) è sempre più forte. Ma per il momento è ancora soltanto un timore lontano e, d'altro canto, un'eventuale introduzione del "videogioco" come autentica disciplina sportiva olimpica, anche se di complessa attuazione considerando le tante problematiche attuative, aiuterebbe a far crescere l'intero settore videoludico nel suo complesso.