Horizon Zero Dawn: un mondo selvaggio, maestoso e letale

Horizon Zero Dawn

Horizon: Zero Dawn potrebbe essere uno dei capolavori assoluti di questa generazione.

Il trailer di Horizon: Zero Dawn pubblicato in occasione del PlayStation Experience 2016 da Sony e Guerrilla Games, ci ha mostrato tutto lo splendore delle ambientazioni e delle creature biomeccaniche che dominano il mondo maestoso e letale di Horizon: una terra selvaggia dove, per qualche motivo che non conosciamo ancora, la civiltà umana è stata devastata ed è costretta a vivere una nuova preistoria in un futuro distopico che possiamo collocare intorno all'anno domini 3000.

Nel trailer possiamo ammirare in tutta la sua delizia visiva il motore grafico Decima, rivelatosi poi essere lo stesso engine scelto da Hideo Kojima per realizzare, non solo i due esaltanti trailer di Death Stranding, ma anche il gioco finale vero e proprio che arriverà forse nel 2020, forse più tardi, ancora non è sicuro.

Il comportamento di Decima con Horizon, in uscita l'1 marzo 2017 come esclusiva PS4 e in procinto di mostrarsi in tutto il suo splendore su PS4 Pro a risoluzione 4K con HDR, sarà un interessante banco di prova per un engine grafico dalle grandi potenzialità.

Horizon Zero Dawn: Aloy

Ma la sensazione di trovarci davanti a uno dei migliori giochi di questa generazione non arriva soltanto dalla grafica, dalle animazioni e dall'ambientazione, ma anche e soprattutto da un gameplay che sembra vincente e convincente, con elementi ispirati ad Assassin's Creed, come possiamo notare dagli atteggiamenti stealth-like della protagonista Aloy, e Tomb Raider; prendiamo l'arma principale impugnata dalla protagonista: un arco con diversi tipi di frecce a corredo, da classiche ed esplosive a quelle con corda per trattenere o intrappolare le creature robotiche che infestano il territorio.

Per quanto riguarda le creature, non sappiamo cos'è successo ma, osservandole, appaiono come corrotte o controllate da qualcosa, una sorta di virus delle macchine che può contagiare anche altri robot. Nello stesso tempo, noi stessi possiamo tentare di "curarli" impossessandoci delle macchine usandole come compagni o mezzi di trasporto.

Gli scontri con le creature biomeccaniche, ognuna con un suo livello di difficoltà esplicito, lascia presagire un'anima RPG interessantissima: aggiungiamoci anche le opzioni di dialogo con i tanti NPC (personaggi non giocanti) sparsi nello sconfinato open world a disposizione del giocatore, nonché la presenza di tante missioni secondarie da affrontare, ed ecco che si intravede il profilo di un potenziale capolavoro di grosso calibro in arrivo.